Approccio Just In Time

L’approccio Just In Time è una filosofia industriale che ha invertito il vecchio metodo di produrre prodotti finiti da stoccare in magazzino in attesa che questi vengano venduti, orientando la produzione verso ciò che o è già stato venduto o si prevede di vendere a breve.

Da dove nasce?

Il metodo Just in Time nasce nella prima metà del ventesimo secolo dalla mente di Taiichi Ohno, ingegnere Giapponese alle dipendenze di Sachiki Toyoda, fondatore della Toyota industries. È comune il detto secondo cui Ohno, nel momento in cui gli venivano chieste spiegazioni e origini della nuova metodologia produttiva implementata, fosse solito rispondere: “All we are doing is looking at the time line”, ossia: “Tutto quello che stiamo facendo è guardare la linea del tempo.”
Semplice e geniale. Partire dalla base della filosofia introdotta da Harry Ford per poi focalizzarsi sulla riduzione dei tempi di intercambio e movimentazione, facendo diventare lunghi minuti orizzonti temporali che prima erano di giorni.

Quali sono i principi operativi?

Praticamente, come si traduce la frase pronunciata da Ohno?

  1. I beni di produzione non vengono più spinti, iniziano ad essere tirati (passando quindi da una logica Push a una logica Pull); le azioni necessarie vengono quindi gestite su richiesta e non più in anticipo in base alle esigenze di mercato.
  2. Viene eliminata, sulla base della linea del tempo, ogni tipo di attività superflua che non produce valore aggiunto, essendo quindi un passivo e non un attivo nel processo di produzione del bene.
  3. Le macchine industriali vengono viste come dei maratoneti, e non più come dei velocisti. Inizia ad esserci una cura maniacale delle stesse.
  4. Le scorte vengono ridotte in maniera verticale. L’immagazzinamento è un voce di costo passiva imponente (forse la più determinante), e come tale deve essere la prima ad essere abbattuta.
  5. Viene parzialmente rovesciato l’albero gerarchico del personale produttivo. In particolare, si passa da una logica in cui i manager ordinano e gli operai in produzione eseguono, ad una filosofia più propositiva in cui sono gli impiegati di produzione a decidere il piano operativo, il compito dei manager inizia ad essere prettamente di supervisione / guida.
  6. Il rapporto con i fornitori viene molto migliorato. Non di tratta più di interdipenza ma di partneship. Dove possibile vengono inglobati / spinti a trasferirsi nei pressi dell’azienda cliente, in alternativa si cerca di strappare degli accordi preferenziali puntando su garanzie di collaborazione costanti e a lungo termine.
  7. Le attività di movimentazione vengono ridotte al minimo, i flussi logistici vengono studiati e ottimizzati in maniera continuativa.
  8. Si riduce al massimo il Lead Time.

Questi sono solo i punti cardine dell’approccio JIT, che Gruppo Ingegneria segue nelle consulenze operative e insegna nei programmi di formazione finanziati. Come tali devono essere declinati sulla base degli specifici casi e dell’esperienza dei consulenti di riferimento.

Come posso fare da solo i primi passi verso un approccio JIT nella mia azienda?

Seppure il passaggio da una logica tradizionale a un approccio di tipo JIT sia laborioso e necessiti dell’ausilio di un professionista, esso è parte fondamentale di una logica aziendale lungimirante, figlia di un mercato iper-competitivo e sempre più flessibile.
Per questo sono stati destinati appositi fondi a chi decide di implementarlo con l’ausilio di ditte di consulenza specializzate.

Vi sono però delle accortezze che possono permettere di ottimizzare il processo produttivo fin da subito:

  1. Parla con i tuoi dipendenti. Chiedi loro se pensano possano esser effettuate delle migliorie o se ci sono delle attività che considerano delle perdite di tempo. Non sottovalutarli, ti stupiranno. La collaborazione tra tutte le figure professionali è alla base per una corretta implementazione e un corretto svolgimento di tutte le attività volte a un miglioramento del processo produttivo.
  2. Traccia una mappa del percorso che la merce fa in produzione. Sottolinea le attività di movimentazione tra reparti e macchine successive e cerca di ottimizzarle, riducendo il più possibile tempi e distanze.
  3. Parla con i tuoi fornitori. Abbandona la ricerca della “migliore offerta” e focalizzati su un rapporto di partnership reciproco. Cerca di ottenere un trattamento preferenziale sulla base di accordi verbali a lungo termine.
  4. Mantieni le postazioni di lavoro il più pulite e funzionali possibile. Non trascurare la manutenzione preventiva per focalizzarti su quella correttiva.

Queste sono alcune linee guida, che già da sole permetteranno un balzo in avanti, seppure il processo completo sia laborioso e debba essere svolto con l’ausilio di un partner preparato e performante.

Riccardo Puozzo

Per capire se anche nella tua azienda è implementabile un approccio di tipo JIT puoi scrivere a info@gruppoingegneria.it
Un nostro tecnico ti chiamerà nei prossimi giorni per valutare gratuitamente la tua specifica situazione e la presenza di appositi fondi e finanziamenti utilizzabili.

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