Durante la ristrutturazione di un immobile, all’atto di iniziare le prime verifiche per studiare la fattibilità degli interventi da realizzare, potreste imbattervi in un “vincolo urbanistico” che colloca il vostro edificio o parte di esso, sotto la connotazione di edificio vincolato.

Cos’è un edificio vincolato?

il Codice dei Beni Culturali, d. lgs. n. 42 del 2004, che disciplina tali immobili definisce immobile vincolato, un bene di proprietà privata, per il quale sia stata notificata e motivata al proprietario una dichiarazione di interesse culturale, da parte della Soprintendenza di competenza. 

Il proprietario di un edificio vincolato è soggetto ad una serie di limitazioni nell’uso del proprio immobile: non può demolirlo, modificarlo o restaurarlo senza l’autorizzazione del Ministero per i Beni Culturali e ambientali, non può adibirlo ad usi non compatibili con il suo carattere storico o artistico, o tali da recare pregiudizio alla sua conservazione o integrità (art.21).

L’interesse culturale dell’immobile può essere per il suo valore storico – artistico, architettonico o paesaggistico.

Cosa comporta un vincolo sull’immobile?

Molto spesso i vincoli comportano limiti e impossibilità di realizzare diverse trasformazioni dell’edificio e quelle permesse, rimangono comunque soggette alla richiesta e concessione di un nulla osta preventivo da parte della Soprintendenza. Per alcune Specifiche categorie di edifici qualificate beni culturali, i proprietari sono inoltre obbligati ad effettuare degli interventi necessari per il mantenimento e la conservazione in buono stato nel tempo del bene.

Dove trovo le norme che disciplinano i vincoli?

I vincoli, e le norme che regolano gli interventi sugli edifici vincolati possono essere consultate tra gli articoli del RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) della Propria Città. Il Rue contiene le modalità e la disciplina di tutti gli interventi diffusi quali gli interventi sul patrimonio edilizio esistente nei centri storici, le trasformazioni negli ambiti urbani consolidati, gli interventi sull’esistente nei minori ambiti di riqualificazione, le trasformazioni nel territorio rurale, gli interventi negli ambiti per le attività produttive esistenti.

Come faccio a conoscere l’esistenza di vincoli su un immobile?

É sempre consigliabile una consultazione preventiva sulla Tavola dei Vincoli sul sito del proprio Comune

Il Comune di Bologna offre sul proprio sito la consultazione di cartografie in cui sono rappresentati tutti i vincoli e le prescrizioni che precludono, limitano o condizionano l’uso o la trasformazione del territorio.

Può essere utile consultare il Portale realizzato dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro Vincoli in Rete sul quale è possibile tramite l’inserimento dei dati catastali e dell’indirizzo dell’immobile, avere informazioni utili sull’esistenza di vincoli presenti sull’edificio o parte di esso e sugli strumenti urbanistici che li regolano.

La ricerca più sicura, di eventuali vincoli sull’immobile,  può sempre essere fatta recandosi all’ufficio della soprintendenza nel proprio comune e chiedendo la verifica della presenza di un vincolo, dichiarando indirizzo e coordinate catastali dell’immobile. Se la verifica del vincolo dà esito positivo, dovrete fare una richiesta di certificazione di esistenza di provvedimento di tutela da inviare alla stessa soprintendenza, la quale risponderà inviando la certificazione, e la fotocopia del decreto di vincolo.

Per maggiori informazioni, puoi scrivere a info@gruppoingegneria.it

A cura di:

Andrea Massimino

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