L’asilo nel bosco è una tipologia di scuola dell’infanzia ideata a partire dal secondo dopoguerra nel Nord Europa dall’idea di Ella Flatau. La nascita di questo modello fu spontanea, poiché Ella passava molto tempo a giocare con i suoi quattro figli e i figli dei vicini all’aria aperta, esplorando il bosco dietro casa sua e suscitando la curiosità di altri genitori.
In Italia, invece, si sviluppa dagli anni Novanta, precisamente nel 1911, dalla mente di Giuseppina Pizzigoni che credeva fosse fondamentale la dilatazione dello spazio scolastico prolungato nell’ambiente esterno, per dare l’opportunità ai bambini di vivere un’esperienza diretta verso il mondo delle cose.
Ogni asilo nel bosco ha proprie specificità e peculiarità, perciò non si può definire un modello uguale per tutti da prendere come esempio. Tutte queste caratteristiche dipendono, principalmente, da:
- il tipo di ambiente naturale, essenziale per favorire la formazione di un rapporto tra bambino e natura;
- i progetti educativi attuati, svolti all’aperto, indipendentemente dalla condizione climatica.
Infatti è dimostrato che il giocare all’aperto per periodi di tempo più lunghi, può avere un impatto molto positivo per lo sviluppo infantile, nelle sfere dell’equilibrio; della coordinazione fisica; della sensibilità tattile; dell’abilità manuale e della percezione della profondità.
Questi cinque fattori sono a dimostrazione di come i bambini sono più gestibili all’aperto, perché si sentiranno meno limitati e, di conseguenza, saranno meno nervosi e meno propensi a creare conflitti con i compagni. Inoltre, l’utilizzo di giocattoli costruiti con materiali naturali, consente un progresso maggiore in termini di creatività, fantasia, razionalità, autonomia e socialità.
I vantaggi dell’asilo nel bosco
Uno studio recente ha dimostrato che i bambini che hanno frequentato l’asilo nel bosco si trovano al di sopra della media in tutte le aree di competenza testate sui bambini che frequentano altri asili. Queste competenze riguardano:
- Padronanza di scrittura e disegno
- Comportamento sociale positivo
- Concentrazione
- Musica
- Arte e creatività
- Motivazione
- Sport
- Matematica
- Lettura
- Interesse ad imparare
Se nelle scuole dell’infanzia, genericamente, il rapporto educatore-bambino è 1 a 25, nell’asilo del bosco è 1 a 10. Questo permetterà la costruzione di una solida relazione tra maestro e alunni (che è la base per la nascita di un qualsiasi processo educativo), facendo sì che l’autorità dell’adulto si trasformi in autorevolezza di una persona amica in grado di ascoltare le esigenze del bambino.
Quali caratteristiche deve avere il soggetto gestore dell’asilo nel bosco?
Mediamente, quasi tutte le scuole dell’infanzia del bosco nascono dall’iniziativa dei genitori e dipendono dal riconoscimento dello Stato. In particolare, sono stati riconosciuti due tipi di asili nel bosco:
- CLASSICO: è il modello più diffuso in Germania; la sua peculiarità sta nel non possedere un edificio vero e proprio, ma un semplice rifugio che utilizzano quando le temperature sono veramente basse; le attività di svolgono interamente all’aperto, durante la mattinata.
- INTEGRATO: scuola a tempo pieno, diffusa soprattutto in Germania. Il programma generalizzato consiste nel trascorrere la mattinata nel bosco e il pomeriggio nell’edificio adibito o nelle aule della scuola.
All’interno delle scuola italiane si vede una maggioranza di insegnanti ed educatrici femmine. Esse devono avere le caratteristiche e le referenze di tutte le insegnanti delle scuola dell’infanzia, ma devono anche avere dei requisiti più specifici: percepire i bisogni e i desideri dei bambini; avere tempo e dare affetto; riconoscere le competenze naturali dei bambini; dare loro la possibilità di superare gli ostacoli e di avere fiducia nelle loro capacità; essere disposti a comunicare; incoraggiare comportamenti sociali.
Le normative
Il ruolo dell’insegnante è innovativo poiché non interferisce con i ritmi di sviluppo e apprendimento classici, ma interpreta il ruolo di mediatore solo nei casi in cui la sua presenza sia necessaria: il bambino costruisce e inventa di sua spontanea volontà.
Gli “asili nel bosco” italiani non hanno una vera e propria normativa, perciò ognuno di loro è originale a modo proprio. La formazione degli educatori e insegnanti prende spunto dalle teorie Montessori e Rousseau.
Decreto Legislativo 65/2017 per i servizi educativi 0-6 anni: oltre alle nuove norme per asilo nido, micro-nido e sezione primavera, si aggiungono i servizi educativi sperimentali in natura, come l’asilo nel bosco o l’agrinido, e nei luoghi di lavoro. Il Lazio è stata la prima regione in Italia ad attuare questo decreto.
Per maggiori informazioni, puoi scrivere a info@gruppoingegneria.it
Elena Grillini
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