ALIMENTAZIONE E LAVORO
1. Salute sul luogo di lavoro
La promozione della salute sul luogo di lavoro ha come obiettivo quello di migliorare :
- il benessere fisico
- il benessere all’interno dei luoghi di lavoro.
Il concetto di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro vuole essere un incentivo per:
- offrire ai propri lavoratori opportunità per migliorare la propria salute
- promuovere l’alimentazione sana e migliorare la dieta
- rimuovere i fattori di rischio generali e in particolare quelli maggiormente implicati nella genesi delle malattie croniche.
- migliorare il livello di qualità della vita.
Troppo spesso i programmi di pasto sul posto di lavoro, agli occhi dei datori di lavoro, non rappresentano una questione rilevante ai fini del successo di un’azienda. Anzi il lavoro, anziché essere conciliante, è spesso un ostacolo alla corretta alimentazione. Le mense, se esistono, offrono regolarmente una selezione poco sana di prodotti, i distributori sono provvisti di snack non salutari. In questo modo i lavoratori non sono in grado di consumare abbastanza calorie per eseguire il lavoro che ci si aspetta da loro.
- Il risultato? Molti si ammalano, prima o poi.
- Le conseguenze? Un colpo imponente alla produttività e alla salute.
Ogni lavoro richiede una diversa energia e fornire al nostro corpo una quantità eccessiva o insufficiente può avere degli effetti collaterali. Pertanto, modificare la propria dieta conoscendo quali alimenti rendono più efficienti anche le prestazioni in ufficio può essere utile.
2. Rischio alimentare e infortuni
Nella percezione del lavoratore è inteso come il rischio derivante dall’impossibilità di consumare un pasto equilibrato durante l’orario di lavoro per:
- mancanza di tempo
- mancanza di idonei spazi
- mancanza di scelta tra una varietà sana di alimenti
Causando:
- fiacchezza e deficit di attenzione nel dopo pasto
Ampliando il concetto, questa nuova tipologia di rischio prevede un metodo di intervento strutturato che supporti i lavoratori a nutrirsi in maniera più sana, al fine di salvaguardare la propria salute, abbattendo il rischio infortuni e migliorando la qualità stessa del lavoro.
I lavoratori in sovrappeso non solo incorrono in infortuni sul luogo di lavoro più frequentemente rispetto ai colleghi normopeso, ma sono anche maggiormente esposti al rischio di sviluppare malattie occupazionali come:
- patologie da vibrazioni;
- patologie muscolo-scheletriche;
- asma;
- patologie da sostanze chimiche;
- disturbi da stress.
Spesso hanno delle limitazioni fisiche che possono compromettere l’agilità nello svolgimento della propria mansione, con relativo deficit sulla sicurezza. Hanno maggiori difficoltà a reperire dispositivi di protezione individuale (DPI) calzanti con conseguente inadeguatezza a livello protettivo.
Il rapporto “Food at Work place. Solutions for Malnutrition, Obesity and Chronic Diseases”, pubblicato nel 2005 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), ha provato che un corretto regime dietetico:
- influenza positivamente il livello d’attenzione,
- aumenta il rendimento lavorativo.
Il rapporto dichiara che una non appropriata alimentazione nei luoghi di lavoro nuoce alla salute dei lavoratori e può provocare una perdita di produttività pari al 20%.
Lo stesso rapporto asserisce che, a fronte di modesti investimenti per migliorare l’alimentazione sul lavoro, le ricadute in termini di riduzione dei giorni di malattia e degli infortuni sul lavoro sarebbero notevoli in quanto un’alimentazione bilanciata, adeguata e completa è sufficiente per garantire un buon livello di performance mentale e fisica.
Nel dettaglio, il documento riporta alcuni dati generali sul rapporto che esiste tra una alimentazione scorretta e alcune malattie croniche non trasmissibili:
- malattie cardiovascolari (17,7 milioni di persone ogni anno)
- tumori (8,8 milioni)
- malattie respiratorie (3,9 milioni)
- diabete (1,6 milioni)
- malattie dismetaboliche
Per evitare la diminuzione della resistenza alla fatica e della prontezza dei riflessi, i pasti consumati durante il lavoro devono essere non troppo abbondanti, facilmente digeribili, e prevalentemente costituiti da carboidrati (pane, pasta, riso), legumi, frutta e verdura (alimenti ad alto contenuto di sali minerali) e da un adeguato apporto idrico.
2.1 Indice di massa corporea e circonferenza addominale
L’indice di massa corporea (IMC) è un dato biometrico che si ottiene calcolando il peso in kg diviso l’altezza in m al quadrato. E’ utilizzato per la classificazione del peso negli uomini adulti e nelle donne non gravide.
La circonferenza addominale è utilizzata per valutare il rischio cardiovascolare in quanto l’accumulo di grasso viscerale fa aumentare il grasso sottocutaneo addominale che è proporzionale alla sua circonferenza esterna.
È dimostrata una correlazione diretta fra indice di massa corporea, circonferenza vita e rischio di mortalità per complicazioni cardiovascolari, diabete e dislipidemia.
IMC e rischio di ammalare di diabete di tipo 2, dislipidemia, ipertensione e malattie cardiovascolari
Indice di massa corporea (IMC) | Obesità per classi | Rischio di ammalare in relazione al peso e alla circonferenza vita | |
---|---|---|---|
Sottopeso | < 18,50 | ||
Normopeso | 18,50 – 24,99 | ||
Sovrappeso | 25,00 – 29,99 | Aumentato | |
Obesità | 30,00 – 34,99 35,00 – 39,99 |
I II |
Alto Molto alto |
Obesità estrema | ≥ 40,00 | III | Estremamente alto |
3. Mangiare bene per lavorare meglio
Un’alimentazione equilibrata durante la giornata lavorativa consiste nel fare un uso variato degli alimenti in termini di quantità e frequenza, per coprire le necessità nutritive che consentano di mantenere una buona salute e offrire benessere.
La promozione è anche concepita nell’ambito della nuova UNI-ISO 26000 “Guida alla responsabilità sociale” secondo le definizioni di sviluppo sostenibile.
VANTAGGI
Un’alimentazione equilibrata apporta molteplici benefici nei luoghi di lavoro poiché:
- promuove il benessere dei lavoratori;
- aiuta a migliorare il rendimento sul lavoro;
- previene malattie (obesità, ipertensione, diabete di tipo 2) legate ad un’alimentazione errata, riducendo l’indice di assenteismo sul lavoro.
È dimostrato che c’è una stretta connessione tra cibo e performance lavorativa.
Sicuramente un altro valido alleato del benessere psico-fisico, oltre all’alimentazione, è l’attività fisica.
L’esercizio fisico influisce sulla diminuzione del cortisolo, uno degli ormoni dello stress, migliorando lo stato di benessere quotidiano.
La scienza dimostra che alcuni cibi influiscono positivamente sulla memoria, sulla concentrazione, sulla capacità di risposta allo stress e progressivamente sulla qualità della vita personale e lavorativa, quindi una corretta alimentazione per i lavoratori dovrebbe avere determinate caratteristiche.
Le principali sono:
- considerare sia le proprietà energetiche e nutritive dei vari cibi;
- il tipo di lavoro svolto;
- l’ambiente;
- l’orario di lavoro;
- il tipo di alimentazione abituale;
- le attività extra-lavorative e se presenti patologie croniche.
Dispendio energetico durante il lavoro
Tipologia lavoro | Dispendio energetico durante il lavoro [kcal/h] | Dispendio energetico durante il lavoro [kcal/h] |
---|---|---|
Uomini | Donne | |
Lavoro leggero (impiegati, personale amministrativo, liberi professionisti, casalinghe, tecnici) | 120 – 294 | 90 – 204 |
Lavoro moderato (collaboratori domestici, personale di vendita, lavoratoridel terziario) | 300 – 444 | 210 – 324 |
Lavoro pesante (lavoratori dell’agricoltura e manovali) | 450 – 744 | 330 – 564 |
3.1 Il progetto FOOD per un pranzo sano, anche a lavoro
Il nome FOOD deriva dall’acronimo inglese di Fighting Obesity through Offer and Demand. Il progetto è nato come risposta all’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui “l’obesità è una delle più grandi sfide sanitarie pubbliche del ventunesimo secolo. Dagli inizi degli anni 80 la sua presenza è triplicata in molti paesi europei e il numero delle persone che ne sono affette in continua crescita, arrivando a raggiungere risultati allarmanti, in particolar modo fra i bambini.”
Il programma europeo FOOD è nato con due obiettivi principali:
- sensibilizzare i dipendenti per aiutarli a migliorare la loro alimentazione;
- migliorare la qualità nutrizionale dell’offerta lavorando con ristoranti, cuochi e camerieri.
Tra le azioni e gli strumenti di FOOD, sono state create delle linee guida, diversificate per Paese, per una alimentazione sana ed equilibrata fuori casa, basata principalmente sulla dieta mediterranea. Nel caso specifico dei lavoratori italiani, si raccomanda:
- Assaggiare sempre il cibo prima di aggiungere sale, perché spesso i piatti sono già sufficientemente conditi. Infatti, un elevato consumo di sale rappresenta uno dei principali fattori implicati nell’ipertensione arteriosa, nelle malattie cardiache e della circolazione sanguigna. Il consiglio, inoltre, è utile anche per prevenire i calcoli renali.
- Pasteggiare preferibilmente con acqua. I medici raccomandano di bere circa 1,5 litri di acqua nell’arco della giornata. Iniziare già dal pranzo al lavoro è utile, anche perché le bevande zuccherate con cui spesso si accompagnano i pasti fuori casa contribuiscono, invece, a far aumentare il peso e sviluppare malattie come il diabete.
- Fare attenzione alla dimensione della porzione necessaria e moderare il consumo di piatti preparati o ricchi di grassi.
- Mangiare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura, di stagione e di vari colori (nell’arco della giornata, quindi anche in pausa pranzo). Qualche tempo fa, tuttavia, vi abbiamo parlato della ricerca dell’Imperial College di Londra che ha studiato come il numero perfetto per la salute sia 10 porzioni, corrispondente a 800 gr. al giorno.
- Preferire come dessert abituale la frutta fresca, solo raramente dolci. La frutta, infatti, contiene molte sostanze benefiche, tra cui vitamine utili per gli occhi e per la pelle.
- Scegliere tecniche di cottura che non richiedono eccessive quantità di grassi. Nel pranzo al lavoro, come a casa, è meglio optare per cotture leggere come al vapore, alla piastra, al cartoccio, da condire con olio extra vergine d’oliva o spezie.
- Evitare prodotti ricchi di grassi, sale o zuccheri per spuntini e merende, anche al lavoro. Scegliere, quindi, frutta, spremute, yogurt o alimenti integrali, ricchi di fibre.
- Provare preparazioni a base di legumi come alternativa alla carne. I legumi sono una buona fonte di proteine e si prestano a molte preparazioni, come creme, stufati o insalate, per cui possono essere utilizzati ogni tanto in alternativa alla carne rossa.
- Variare il menù quotidiano. È il segreto per una dieta bilanciata, anche nel pranzo al lavoro, per cui è importante ricordarsi sempre di assumere tutti i principali gruppi di alimenti, come vegetali, cereali, legumi e olio, lasciando per occasioni speciali e saltuarie gli altri prodotti, quali dolci, salumi, snack, burro, zuccheri.
- L’equilibrio sta nel mantenere uno stile di vita sano, giorno dopo giorno. Ciò significa che l’alimentazione da sola non basta, occorre anche non avere una vita sedentaria fare movimento, almeno 30 minuti al giorno, approfittando anche delle pause dal lavoro o degli spostamenti, per camminare o andare in bicicletta. Quest’ultima raccomandazione è molto importante anche per ridurre lo stress e mantenere un buon equilibrio psico-fisico.
Queste peculiarità sono racchiuse nella nostra dieta mediterranea. Pertanto seguendo queste indicazioni saremo sicuramente in grado di raggiungere un’ottima performance lavorativa anche grazie all’aiuto degli alimenti.
La pausa pranzo è anche un momento di condivisione e scambio con i colleghi.
L’azienda per favorire questo tipo di socialità potrebbe creare spazi dedicati alla pausa pranzo, allestendoli con un piccolo frigorifero e un forno a microonde per permettere la conservazione e la preparazione dei pasti.
Il D.Lgs 81/08 all’allegato IV comma 1.11.2 riporta l’obbligo del refettorio per aziende con oltre 30 dipendenti.
Piramide Alimentare
Tipologia di pranzo e menù quotidiano
Descrizione pasto | |
---|---|
Ristorante con menù fisso |
|
Ristorante con menù |
|
Ristorante self service |
|
Pasto veloce |
|
Pranzo da casa |
|
I distributori automatici non prevedono ancora una selezione di cibi salutari. Sarebbe utile ridurre il loro utilizzo evitando in ogni caso le scelte più caloriche.
Il piatto sano
Come gestire l’appetito?
Organizzando la giornata su cinque pasti al giorno: colazione, pranzo (deve apportare il 35% del totale di energia quotidiana) e cena e l’introduzione di due spuntini. Gli spuntini devono essere solo spezza fame e apportare quindi una quota limitata delle calorie giornaliere; inoltre dovrebbero prevedere la scelta di cibi sazianti e quindi ricchi in fibre come frutta e verdura.
4. Interventi per promuovere salute e benessere
- Gli alimenti dovrebbero essere idonei anche per i lavoratori affetti da diabete, ipertensione, allergie, intolleranze alimentari e celiachia.
- Sarebbe importante attivare convenzioni con i venditori per utilizzare i buoni pasto anche in frutteria.
- Le aziende, anche con il supporto dei medici competenti, ed eventualmente la consulenza di un nutrizionista, si dovrebbero accertare che le mense e/o i distributori automatici mettano a disposizione una scelta varia che comprenda buone quantità di frutta e verdura già pronte da consumare; dovrebbero permettere un tempo sufficiente per il consumo del pasto e promuovere l’attività fisica con azioni strutturate.
- Nelle mense aziendali potrebbero essere proposti menù con l’indicazione della composizione di ogni pietanza e delle relative calorie.
- L’attenzione alla dieta dovrebbe essere un argomento trattato nei corsi di informazione e formazione con la raccomandazione di tenere sotto controllo il peso utilizzando i parametri dell’indice di massa corporea e della circonferenza addominale.
I datori di lavoro devono capire che la scarsa nutrizione è legata all’assenteismo, alla malattia, al morale basso e ai tassi più elevati di incidenti. L’obesità, le calorie inadeguate e la carenza di ferro provocano fatica e mancanza di rapidità.
I dipendenti devono capire che la loro salute, e quindi la sicurezza del lavoro, dipendono dalla corretta alimentazione.
Una corretta nutrizione porta a guadagni nella:
- produttività e nel morale dei lavoratori,
- nella prevenzione degli incidenti
- nella riduzione dei costi sanitari.
Un’adeguata nutrizione sul posto di lavoro rappresenta una proposta vincente.
Una buona nutrizione renderà una forza lavoro più forte e meglio attrezzata che, nel lungo periodo, renderà l’azienda più competitiva e più attraente per gli investitori.
Il servizio mensa e di ristorazione offerti dalle imprese fanno parte della categoria di benefit che contribuiscono al welfare aziendale, e rappresentano il riflesso di un’azienda ben gestita.